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La sessualità maschile: come la vedo io

Come vedo io la sessualità maschile

“La tua esperienza mi ha aiutato a vedere il rapporto sessuale in un’altra ottica, un punto diverso che mi ha aperto ad un mondo di piacere e di profonda intimità”.

In questo momento sto seguendo 103 uomini con la seguente statistica:

  • 80% soffre di eiaculazione precoce
  • 12% soffre di erezione
  • 8% non ha problemi

Escludendo l’8% che non ha problemi tutti gli altri raccontano di avere l’ansia da prestazione.
Le difficoltà sessuali sono molto più diffuse di quanto si creda. Secondo un sondaggio anonimo da me effettuato tra le donne quasi tutte hanno avuto mediamente 2 partner con difficoltà sessuali nella loro vita. Considerando che al sondaggio hanno risposto circa 150 donne possiamo affermare che la media di uomini con difficoltà è molto alta.
In molti casi si cerca di affrontare la cosa all’interno della relazione, ma ci si imbatte nella chiusura da parte dell’uomo nell’ammettere di avere una difficoltà e di chiedere un aiuto da parte di qualche esperto.

Purtroppo, la cultura e l’educazione (maschile) non aiutano l’uomo che si trova ad affrontare la questione.
Poi, ci sono i ruoli sessuali a letto, i modelli, la cultura religiosa, le esperienze vissute, le ferite ed i vuoti, la cultura maschilista e la pornografia che rendono complicata la realtà dell’uomo tra le lenzuola.

Iniziamo ad usare le definizioni corrette, ovvero che l’eiaculazione precoce o la disfunzione erettile sono una difficoltà e non un problema, i problemi sono altri. Casomai, le suddette difficoltà possono generare dei problemi: relazioni che non cominciano, relazioni che finiscono, tradimenti, separazioni dolorose ecc.

“In un tuo video ascoltai per la prima volta la Connessione Cuore Pene e mi piacque tantissimo. Le pratiche che mi hai fatto fare e il modo di fare l’amore mi hanno cambiato. Sento che porto dentro di lei qualcosa che non è solo orgasmo”

La disfunzione erettile: come la vedo io

Posso parlare in prima persona, in quanto ho vissuto, o meglio convissuto, con questa difficoltà per molti anni, troppi anni. Come per l’eiaculazione precoce anche la difficoltà di erezione è qualcosa di cui vergognarsi, un’assenza di virilità e di maschilità che “uccide” la propria sicurezza ed autostima. Ci si deve sempre nascondere o mascherare la difficoltà, o trovare soluzioni che possano alleggerire questa mancanza nei confronti della partner.

È una incapacità di “penetrare la vita” in ogni sua forma ed aspetto. Ci si sente carenti di sicurezza, convinzione, raggiungimento di obiettivi; sempre manchevoli e sempre a metà. Per alcuni uomini che soffrono di eiaculazione precoce dicono di preferirla rispetto l’ipotesi di avere una mancanza di erezione: sentono che l’impotenza è ancora più umiliante dell’eiaculazione.

La disfunzione erettile nasce dalla mancanza della Connessione Cuore-Pene.
Un cuore chiuso, per paura o traumi o inadeguatezza, non dona forza al sangue. Il pene, seppure irrorato dal sangue grazie all’eccitazione iniziale, non ha abbastanza forza per garantire la turgidità sufficiente alla penetrazione.

Il pene è un corpo cavernoso non è un muscolo; la sua struttura è fatta di cellette che si riempiono di sangue e si chiudono garantendo la turgidità al pene. Un po’ come una spugna che si riempie d’acqua. Se il sangue che confluisce al pene non ha la forza di un Cuore aperto, forte, sicuro, pieno di amore e di fiducia il sangue non riesce a garantire il mantenimento della turgidità.

Delle volte rimane “barzotto”, delle volte diventa duro, ma poi perde di consistenza anche durante il rapporto. È proprio questo il caso perfetto per fare un esempio. Sarà capitato di avere un pene turgido all’inizio, ma poi per un pensiero, una distrazione, una paura che passa per la mente accade che il pene perda improvvisamente di vigore. Le sensazioni di piacere diminuiscono e di riflesso il pene perde di consistenza e forza. Non resta che fermarsi ed aspettare un momento migliore.

Ripeto, solo una condizione di fiducia e una totale Connessione Cuore Pene può aiutarci a ritrovare il vigore perduto o mai vissuto. Bisogna iniziare ad immaginare il pene come il prolungamento del nostro Cuore, ma è un percorso di crescita e di destrutturazione da fare con chi, come me, ne ha sperimentato la via e gli ostacoli, i passi e le pratiche.

L’uso di pillole blu o di integratori nascondono e rimandano solo il problema che è, molto spesso, di altra origine e natura.

“Ho provato a risolvere da solo l’eiaculazione precoce, ma ho perso solo tempo. Mi hai aiutato a capire come sono fatto io, dove sbagliavo e come gestivo male l’energia focosa dentro di me”.

L’eiaculazione precoce: come la vedo io


Come anticipato, la stragrande maggioranza dei miei clienti soffre di eiaculazione precoce. La maggior parte di loro entro il primo minuto dalla penetrazione, alcuni prima della penetrazione, la restante parte entro tra i 3-5 minuti.

È doveroso specificare che, secondo le statistiche, un rapporto sessuale con penetrazione dura circa 7 minuti; pertanto, chi dice di soffrire di eiaculazione precoce eiaculando dopo 4-5 minuti non è da ritenersi precoce. Casomai è più una questione legata alla incapacità di gestire l’energia sessuale ed il piacere.

Il primo consiglio è sempre quello di accertarsi che non ci sia un’infiammazione prostatica in corso la quale può causare l’eiaculazione precoce; ricordo il periodo in cui di punto in bianco, senza preavviso scoppiavo in una eiaculazione anche senza piacere. L’urologo mi confermò una prostatite che curai tornando nella mia regolarità di rapporto.

Spesso la sfera emotiva, l’ansia da prestazione e la tensione sessuale giocano un brutto scherzo durante il rapporto. Queste condizioni inducono l’uomo ad avere un corpo rigido, teso e contratto. Tutti gli uomini da me intervistati raccontano queste caratteristiche: gambe tese, glutei serrati, perineo in tensione, ano chiuso e schiena rigida.

In una situazione come quella descritta l’energia sessuale che si genera non riesce a scorrere fluida su 1 metro e 80 di altezza e quindi prende la via più veloce che è quella dei 20 cm del pene. Devi sapere che il corpo nella sua intelligenza deve trovare sempre delle soluzioni a delle situazioni di forte stress o forti tensioni.

L’esempio che faccio sempre è quando si vive un forte stress o una paura si è portati ad urlare o a farsela sotto: queste reazioni sono le vie che il corpo utilizza per scaricare la tensione e lo stress accumulato. Pertanto, l’uomo che non ha un corpo morbido, rilassato e comodo durante il rapporto tenderà a intrappolare l’energia nell’area genitale ed il corpo reagisce con l’eiaculazione precoce.

Prova anche tu ad osservarti durante l’atto sessuale e nota com’è il tuo corpo, o al massimo fatti dare un riscontro dalla persona con cui fai l’amore.

Ci sono altri aspetti da considerare e altre vie per scaricare l’energia sessuale e la tensione che si accumula. Le pratiche e la giusta strategia aiutano ad ottenere dei miglioramenti di durata.

“Ogni volta che lei si mette carina o mi fa delle battute per farmi capire che vuole fare l’amore mi sale un’ansia che mi viene voglia di scappare. Non è normale e non voglio più vivere così”.

L’Ansia da Prestazione: come la vedo io

L’ansia da prestazione è comune a tutto gli uomini a prescindere dall’eiaculazione precoce o dalla disfunzione erettile. È normale viverla dato che siamo sommersi da modelli sessuali e da una cultura legata alla performance.

L’ansia da prestazione inizia già prima del rapporto quando si avvicina il giorno di rivedere chi ami, o prima di andar a letto con la partner. Addirittura, la stanza da letto è un ambiente che mette pressione e quindi ansia per molti uomini. Indagare sulla “Ragion Nascosta” che genera l’ansia da prestazione è un ottimo lavoro per indagare sulle origini e sui meccanismi che s’innescano in ognuno di noi.

Prendo spunto dalla filosofia di vita del mitico Bud Spencer per dare un consiglio: “Futtuttenne!”. Ovvero, te ne devi fregare, non pensare al sesso (so che è difficile), ma parti con lo spirito e l’intento di conoscere l’altra persona e di divertirti, di ridere e di passare una bella serata. Fregatene del sesso, se capita bene, se non capita va bene ugualmente.

Un amico che conosco da anni ha spesso rapporti occasionali. Lui ha una strategia favolosa; essendo un bravo cuoco invita a passare una serata a cena, ma non pensa al sesso, non pensa a portarsela a letto. Vuole solo conoscere la persona, mangiare bene e stare bene. Molto probabilmente dall’altra parte, la donna, non sentendo la pressione di dover finire a letto si trova a suo agio e molto spesso il sesso è il dolce finale.Quando lui me ne parla non ne fa un vanto averla portata a letto o meno, dice che è stato bene a prescindere dal finale. È talmente sereno che non ha alcuna ansia e alcuna difficoltà sessuale.

Infine, tra i miei clienti ci sono uomini che non hanno alcuna difficoltà e tutti raccontano di fare l’amore tranquillamente, senza ansia di dover dimostrare qualcosa, senza fretta. col il corpo rilassato e si lasciano andare con la voce durante il rapporto.

“Intimità: questa sconosciuta! Mia moglie ha cercato di farmela capire. Io, come ogni maschio, come ho l’erezione penso subito a entrare e portarla a godere per poi venire anch’io. Se mi diceva di aspettare per restare abbracciati m’innervosivo e per me poteva finire lì”.

Sesso, sessualità e Intimità: come la vedo io

Ciò che dico spesso ai miei clienti è: “non ti devo insegnare nulla in merito al sesso, quello sai come si fa, al massimo c’è da affinare una pratica e una strategia. Sicuramente c’è da rivedere la sessualità e l’intimità che la cultura ci ha tolto dalla pratica del fare l’amore”.

Recuperare o riscoprire la sfera legata alla sessualità e all’intimità possono contribuire a superare sia l’ansia da prestazione che le difficoltà tra le lenzuola. Lasciare che i corpi stiano insieme nudi uno di fronte all’altro senza doverli sforzare a fare qualcosa è una parte che ci siamo persi. Di solito quando si è nudi si deve per forza concludere qualcosa, fare l’amore e raggiungere insieme l’orgasmo. Non è così.

I corpi hanno bisogno del proprio tempo per potersi rilassare e sentire il piacere. È un po’ come dare il tempo e la possibilità ai nostri corpi di ritrovare serenità e fiducia dopo esperienze negative o traumatiche avute in passato o dettate dalla pornografia. Dobbiamo tornare a darci il tempo di attendere che i corpi si curino, si “annusino” e si aprano al piacere reciproco.

Saltando questo passaggio fondamentale rischiamo di cadere ripetutamente nell’ansia da prestazione e nelle difficoltà sessuali. Puoi credermi sulla parola che la donna apprezzerà moltissimo questa attenzione e questa cura amorevole che si avvicina molto alla ciclicità dei tempi del piacere femminile.

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