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Come posso aiutarlo?

“Ho seguito dei video tuoi e ho bisogno di un aiuto per il mio compagno che viene troppo presto. Cosa devo fare senza urtarlo peggiorando le cose? Vorrei aiutarlo, ma ho paura di essere troppo diretta. Come funziona? È la prima volta che mi capita”.

Come posso aiutare mio marito?” è una domanda che mi è stata rivolta spesso dalle donne, mogli o fidanzate, per cercare una soluzione alla difficoltà sessuale del partner.

Le donne, storicamente e per natura, sono più inclini alla cura e al prendersi cura, mentre l’uomo è meno incline lasciando correre ciò che dovrebbe essere preso in considerazione, come, problemi di erezione o eiaculazione precoce.

Sono molti gli uomini che sottovalutano questi segnali più per una questione di cultura, di virilità e di reputare di non aver bisogno di un aiuto esterno; nonostante questo sanno bene che le cose potrebbero andare meglio. La sessualità maschile è anch’essa complessa e una difficoltà sessuale, temporanea o di lunga durata, è molto più comune di quanto si pensi.

Gli elementi che determinano un valido aiuto da parte di una donna sono:

  • Parlarne apertamente, senza giudizio e senza critica, proponendo delle soluzioni.
  • Consigliare di parlarne con il medico o meglio ancora con un andrologo/urologo per fare accertamenti.
  • Trovare una persona con esperienza e competenza per trattare il tema e valutare un percorso per superare la difficoltà mantenendo i risultati acquisiti.

Questi primi passi sono fondamentali per aiutare l’uomo a prendere coscienza e responsabilità per risolvere la difficoltà sessuale. Il consiglio per la partner, moglie o fidanzata, è di parlarne con amorevole gentilezza (per l’uomo è un campo sensibile quello della sessualità) e soprattutto senza giudizio, critica, paragoni con gli ex (uccidono l’uomo) o rivalse.

Sembra assurdo, ma trovare una soluzione da proporre può accelerare i tempi: ora che l’uomo ne prenda in mano la situazione e cerchi qualcuno di adatto passano mesi. Il primo passo è l’andrologo/urologo per scongiurare cause di natura fisica. Solo dopo tale visita è il caso di trovare la persona con una valida esperienza.

Sono moltissimi, anzi la maggior parte, i casi di uomini che mi hanno chiamato perché la partner ha visto i miei profili social o il sito, ha seguito i post o i video e hanno dato il mio contatto all’uomo. Da quel momento l’uomo ci mette un paio di mesi per ascoltare i video, leggere i post o gli articoli e passare all’azione; questo tempo gli serve per metabolizzare e capire se c’è fiducia per aprirsi e raccontarsi.

Una volta superato questo scoglio, forse il più difficile, prendere contatto e farsi una chiacchierata di confronto per poi decidere è tutto in discesa. Parlare con un altro uomo, aprirsi e confidarsi richiede tempo; quindi, il mio consiglio è quello di dare gli strumenti a lui necessari e lasciargli lo spazio di “esplorare il campo” prima dell’azione. Mettere troppa pressione genera una reazione opposta.

Ricorda che l’uomo ha tempi diversi rispetto la donna e in questo campo è molto più evidente. Quindi, una volta che ne avete parlato e hai dato dei riferimenti e contatti lascia che sia lui a decidere e valutare a chi affidarsi. Per lui sentire di avere fiducia di un professionista in campo sessuale è fondamentale.

Perché è meglio che un uomo parli con un altro uomo?

Non è una regola fissa, ma l’esperienza mi ha insegnato che il linguaggio maschile su queste tematiche apre canali di apertura, confidenza, fiducia e risoluzione che piacciono a chi è in difficoltà. Nel mio caso specifico, comprendo gli uomini perché in passato ho vissuto sia la disfunzione erettile che l’eiaculazione precoce e conosco i meccanismi, i pensieri, le paure, gli stratagemmi, le vie di fuga, le improbabili soluzioni, le ansie e le preoccupazioni, la paura del sesso e quindi le scuse adottate per evitare, la frustrazione e la preoccupazione.

Come dice il vecchio adagio: “tra il dire ed il fare c’è di mezzo il mare” così l’uomo non agisce sino a quando non arriva ad un punto critico dove il rischio è più grande del problema. Mi spiego in un esempio molto concreto; se il rischio di perdere una relazione è più grande del problema della impotenza o eiaculazione precoce, allora l’uomo decide di fare qualcosa. Sino a quel momento non reputa necessario doversi mettere in gioco mostrando la propria vulnerabilità.

Ciò non è un invito per la donna ad arrivare a minacciare di rompere la relazione, anzi, è una prospettiva che nessuno vuole, ma che diventa un dato di fatto, quando, molti uomini, mi contattano che sono già in una situazione di crisi prossima alla rottura.

Oppure, per i single, una situazione che condiziona fortemente il lasciarsi andare all’intimità con chi si è appena conosciuto perdendo opportunità di nuove relazioni.

La mia lunga esperienza mi ha insegnato che quando una donna invita l’uomo a fare qualcosa per risolvere la difficoltà sessuale è perché è arrivata ad un punto di svolta della relazione.

Quindi, la donna può dare dei suggerimenti e strumenti, ma deve essere chiaro che il passo deve essere una volontà del singolo. Solo questo porta a risultati concreti, altrimenti è un passo compiuto dalla volontà di qualcun altro, senza convinzione e senza desiderio di cambiamento.
L’altro suggerimento è di far sentire la propria presenza, sostegno e complicità al partner o marito o fidanzato. L’esperienza con la mia compagna mi ha insegnato che il superamento della disfunzione erettile è sia un successo personale che di coppia.

Piccoli suggerimenti per la donna

Altro suggerimento è “coglilo di sorpresa” in un momento inaspettato; quando lui meno se lo aspetta.
In questo caso l’uomo non ha avuto il tempo di generare pensieri ostati d’animo che comportino l’ansia di prestazione. In cucina mentre bolle l’acqua per la pasta, o durante un film sul divano, o qualsiasi altra situazione, in casa o fuori, che possa essere ottimale. Delle volte queste situazioni senza preavviso sono le migliori e riservano sorprese.

Altro suggerimento è “portalo in vacanza” lontano dallo stress, dagli impegni, in un ambiente diverso rispetto la camera da letto di casa. Molti uomini raccontano di funzionare meglio quando sono in vacanza o nei weekend lunghi perché sono rilassati e con minore stress addosso.

Inoltre, ho scoperto nelle miei interviste che la camera da letto è un ambiente che genera una certa ansia; meglio in sala, in cucina, nello studio, in taverna, in ufficio, in auto.

Fallo ridere” è altrettanto valido perché la risata scioglie le tensioni e lo stato emotivo che ha accumulato in previsione del rapporto. Un buon bicchiere di vino, un film divertente e giocare allevia la tensione interiore dell’ansia da prestazione. Situazioni di questo tipo, per intenderci che non prevedono sesso, ma divertimento fanno sì che non ci sia traccia di ansia e il rapporto possa rivelarsi naturale.

Anche i massaggi reciproci senza finalità sessuali possono indurre ad un buon stato di rilassatezza, ma deve essere chiaro sin da subito che quel massaggio è solo per nutrire l’intimità ed il piacere di stare insieme. Poi, se accade bene, altrimenti è bene ugualmente.

Ballare insieme funziona benissimo. Ballare divertendosi senza una finalità erotica o sessuale. Ballare in maniera libera senza una tecnica, a piedi nudi per scaricare la tensione a terra e col sorriso. L’importante è divertirsi e ridere per allontanare le tensioni sessuali. Metti della musica allegra e lasciatevi andare.

La comunicazione è fondamentale ed è alla base della risoluzione della difficoltà. Il mio consiglio è di conoscere la Comunicazione Nonviolenta di Marshall Rosenberg attraverso la quale s’impara a riconoscere i propri bisogni e sentimenti esprimendoli con empatica e senza giudizio aprendo così a nuove soluzioni che aprono il Cuore al dialogo costruttivo. L’assenza di giudizio è fondamentale per non affossare nel baratro della difficoltà e della incapacità di godere e del piacere.

Lavorare insieme sulla destrutturazione della cultura sessuale impressa negli uomini sin da giovanissimi. Liberarsi dai ruoli sessuali, dai modelli, dalle credenze, dai pregiudizi, dai condizionamenti è fondamentale per entrambi in ambito sessuale. La cultura in cui siamo immersi, oltre a quella religiosa, hanno generato corazze che inibiscono il piacere e la capacità di stare bene nel sesso e nell’intimità. La cultura patriarcale e quella religiosa hanno creato molti danni anche agli uomini e solo da pochi anni si sta iniziando a parlarne.

Riscoprire di più l’intimità e la sessualità rispetto il sesso: gli uomini puntano tutto sul sesso perdendo di vista l’intimità e la sessualità. La donna può far ritrovare questi valori riportando il sesso come momento che completa e fonde le due parti anziché essere il fine ultimo.

“Sento che lei è fondamentale in questo percorso. Da quando ho iniziato questo cammino le cose sono migliorate tantissimo, non solo a letto, ma nella quotidianità. Ieri l’ho abbracciata e l’ho ringraziata per avermi spinto a farlo, per sostenermi quando sono fallibile e di avermi accolto per ciò che sono. Mi sento amato e provo tanto amore per lei”.

In conclusione

L’aiuto della partner è fondamentale per risolvere la difficoltà sessuale, sia di eiaculazione precoce sia problemi di erezione o di ansia da prestazione. Grazie alla mia esperienza dico con certezza che superare la difficoltà è un merito personale, ma anche un successo della coppia, un tassello importante nel percorso di crescita di entrambi.

La donna è sicuramente la più grande alleata e complice per riuscire a superare l’ostacolo della difficoltà sessuale, oppure affondare l’uomo definitivamente in un baratro di paura del sesso. So per certo che la donna aiuterà sempre l’uomo che ama e lo sosterrà per riuscirci, fintanto che lui dimostri di impegnarsi e di voler veramente risolvere la disfunzione.

Allo stesso tempo, quando la donna non ci crede più … beh le conseguenze sono altre.
So, allo stesso tempo che la donna ha una grande pazienza, che ha sopportato tanto che ha sofferto e talvolta pianto o quanto faccia male vedere lui sconfitto. Conosco quello sguardo di frustrazione negli occhi della donna per l’ennesimo piacere negato, per l’ennesima occasione persa di fusione e unione nel piacere del sesso e nell’intimità.

Parlando alle donne posso dire una cosa con altrettanta certezza. In anni di lavoro costante con gli uomini e centinaia di casi NON c’è mai stato un solo uomo che abbia parlato male della propria compagna, neppure di una ex. Mai una parola fuori posto, mai un’offesa; piuttosto ho sentito la paura di perdere chi amano, di deluderla, di non riuscirci, di non darle ciò che sentono nel Cuore.

Tutti affermano: “voglio fare questo percorso di cambiamento per me e anche per la mia relazione. Amo mia moglie ci tengo ritrovare l’intesa sessuale e stare bene con lei”. Seguo gli uomini nel loro cammino, mi tengono aggiornato ogni settimana, li vedo cambiare e sento la loro gioia quando mi riportano i fatti, i successi, ma soprattutto le parole della compagna.

“La donna è la nostra più grande iniziatrice”.

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