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La Sessualità Maschile

“Sono stanco di dover sempre dimostrare qualcosa o qualcuno che non sono o che non sento mio. Voglio donarmi per ciò che sono, voglio star bene e sentirmi più vero anche con mia moglie”.

La Sessualità Maschile

In questo spazio desidero raccontarti come vedo io la sessualità maschile in base all’esperienza fatta in anni di dialoghi con gli uomini. 

Ci tengo ad iniziare dicendo che la sessualità maschile è molto più complessa ed articolata di quanto ci abbiano fatto credere, ma anche di quanto ci abbiano insegnato e tramandato. Si dice che la sessualità maschile sia molto “basic” ed istintuale mirata più che altro al proprio piacere, all’egoismo del godimento eiaculatorio e alla procreazione. Non nego che per molti uomini è ancora così: le testimonianze femminili a riguardo non mancano con un lungo elenco di lamentele e delusioni o mancanza di desiderio.

Ma!

Ci sono molti uomini che non vivono in maniera banale e superficiale la sessualità, anzi ne hanno una gran cura e considerazione; sono uomini che si sentono limitati e condizionati dalla cultura, dai tabù, dalle credenze, dai falsi miti e dai ruoli: sono tutte corazze che un uomo vuole alleggerire e liberarsene per scoprire il vero potenziale che ha e che non ha mai avuto modo di conoscere e manifestare.

Sono uomini fantastici coloro che si mettono in gioco, anche nelle difficoltà sessuali

Quando mi contattano la prima volta sento tutta la loro timidezza, la loro preoccupazione e soprattutto la loro speranza; provo molta empatia con loro perché mi ricordano i miei tempi difficili quando vivevo nelle difficoltà sessuali e relazionali senza chiedere aiuto. Questi stessi uomini li sento cambiare nel tempo e alla fine sento tutto il loro maschile che si esprime nel vigore e nella soddisfazione di essere migliori, di sentirsi più sicuri e realizzati sia con sé stessi che con la partner.

La sessualità maschile è stata costruita a regola d’arte per essere sempre il “maschio Alpha” dominante, pronto per soddisfare la donna sottomessa e bisognosa di lui per vivere momenti di piacere. Non è così nella realtà dei fatti. La sessualità maschile è complessa, articolata e anche fragile. Soggetta alle paure di un qualcosa che non gli appartiene come i ruoli e le performance che si tramandano da tempo.

Bastano pochi insuccessi a letto per innescare una lunga serie di reazioni interne che portano al blocco del piacere e a reazioni che il nostro pene manifesta con eiaculazione precoce o disfunzione erettile, ma anche con l’incapacità di raggiungere l’orgasmo.

Gli uomini che mi chiamano dicono tutti la stessa cosa, ma in maniera diversa: “lo faccio per me e per stare bene con me stesso, ma anche per la mia compagna. Ci tengo a lei e non voglio perderla per la mia difficoltà”. Questi uomini ci tengono a prendersi cura della relazione. Sono profondamente addolorati nel vedere la frustrazione e delusione negli occhi di chi amano: vorrebbero vederla soddisfatta, appagata e felice di fare l’amore con lui. Vogliono capire cosa si è inceppato e si mettono in gioco in tutto e per tutto per riuscirci.

Hanno bisogno di confronto vero, sincero e maschile in cui trovare la fiducia di farsi guidare per riuscirci. Riuscire ad allungare i tempi di eiaculazione di qualche minuto è un successo che li entusiasma. Riuscire ad avere una erezione che li permette di penetrarla mantenendola durante il rapporto è un successo che li esalta.

La Connessione Cuore-Pene

“Da quando ho imparato ad ascoltare di più il mio Cuore durante il rapporto sento sensazioni diverse e più intense nel pene. Sento di trasmetterle qualcosa di profondo, come un dialogo mai avuto con il suo sesso. O forse col suo Cuore”.

La sessualità maschile è articolata e complessa come quella femminile. Anche noi uomini abbiamo bisogno di riconnetterci col nostro pene. Dico sempre agli uomini che dobbiamo ritornare a “sentire e ragionare col nostro pene” perché tante volte lui sa e sente ciò che noi, razionalmente, non sentiamo e non capiamo. Al centro del percorso PulsOrgasmico c’è la Connessione Cuore-Pene in cui l’uomo impara a riconnettersi con esso e a fare l’amore: “il pene è il prolungamento del Cuore”.

Troppo spesso gli uomini che seguo raccontano di sentire una netta scissione dal proprio pene: “testa, cuore e pene vanno in direzioni differenti e non vanno d’accordo”; è come se vivessero realtà separate, senza comunione d’intenti e di piaceri. Delle volte il pene ci dice che quella relazione o partner non è per noi. Lo esprime con evidente disfunzione, ma noi continuiamo sulla strada di sentirci in obbligo di dover adempire ai nostri doveri come maschi.

Da qui nascono le forzature e talvolta “violenze” che noi stessi adoperiamo verso una parte molto sensibile: il pene. Dobbiamo, per forza e per dovere, consumare un rapporto che non vogliamo o non sentiamo e lo facciamo col Cuore chiuso.

È un discorso complesso ed articolato, ma che risuona chiaramente in molti uomini con cui mi trovo a parlarne. Vivere il proprio Pene come una parte separata da noi, come se avesse un’altra vita, è doloroso, frustrante e ci porta a continui fallimenti, dolori e disconnessioni dal proprio centro. Le disfunzioni sessuali sono la conseguenza di questo vissuto. Noi uomini dobbiamo imparare a riconnetterci ad esso anche per essere più veri e sinceri con chi amiamo, con le donne, col femminile.

Non possiamo parlare di cura della sessualità maschile se non partiamo da questo principio sano di riconnettere il Cuore al Pene e quest’ultimo a tutto il nostro sistema emotivo, energetico, fisico, emozionale, psichico.

 

La Sacralità del Seme maschile

“Sentivo come un senso dispregiativo nei miei confronti; io eiaculavo e lei lo lasciava cadere a terra o si scansava”.

L’altro grande tema che tratto, e sono l’unico in Italia a parlarne, è la Sacralità del Seme maschile. Il seme è la nostra essenza più profonda, racchiude tutto il maschile e tutta la storia e vissuto del singolo. La cultura pornografica e consumistica ci ha indotti a non rispettarlo e non onorarlo attraverso eiaculazioni che il più delle volte vengono usate per “marchiare” il corpo femminile (come mostra ed insegna la pornografia o, peggio ancora, per finire in un fazzoletto e gettato nell’immondizia. C’è tutta una conoscenza e una tradizione che non ci è stata insegnata e che rischia di essere persa.

Ogni qualvolta ne parlo nelle conferenze o nei lavori con gli uomini, ognuno sente una verità che si risveglia dentro mista ad un senso di rabbia per non averlo saputo prima. C’è un forte bisogno di riscoprire un maschile sano per onorarlo e rispettarlo nella sua Essenza più profonda che è racchiusa nel Seme.

Questi sono principi curativi dei nostri dolori, delle nostre ferite, dei nostri vuoti e anche dei nostri bisogni per essere uomini migliori. Reputo doverosa la conoscenza di questi due temi per poterli insegnare, una volta acquisiti, ai nostri figli, i quali saranno gli uomini del domani.

Questo è ciò che ho imparato e che amo trasmettere agli uomini che seguo. Il mio lavoro sartoriale sta nella capacità di riportare tutto questo alla storia personale dell’uomo, al suo vissuto, alle sue esperienze e nella relazione per far accadere quel cambiamento che desidera nella sessualità e nella relazione.

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